





Luogo |
Calcinaia - Pi, Italia |
Cliente |
Comune di Calcinaia |
Anno |
2011 |
Dimensioni |
125 m |
Importo lavori |
€ 300.000,00 |
Incarico |
Progetto di massima, definitivo, esecutivo |
Squadra: |
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Progetto architettonico |
Arx srl, Massimo De Santis, Nicola Bellofatto, Enrica Pellegrini, Paolo Ferruzzi |
Progetto strutturale |
Prof. Ing. Baroni |
Crediti |
Archivio Arx |
Il progetto di Ponte a Calcinaia rispecchia le esigenze del Comune, rispondendo a due necessità: prevedere un attraversamento pedonale protetto rispetto all’attuale stato di difficoltà, dovuto alla presenza di due marciapiedi di ridotte dimensioni sull’attuale ponte, e innescare un processo di riqualificazione, attraverso una corretta razionalizzazione dei flussi di attraversamento. Il nuovo ponte pedonale, posto parallelamente all’attuale ponte carrabile della SS 67 Toscoromagnola, diviene il naturale aggancio tra le due sponde di Fornacette, determinando una continuità urbana all’interno del tessuto edificato. La struttura, ad una sola campata, con una struttura pseudoreticolare spaziale con collegamenti di continuità, determina una figura esile e leggera, che determina un impatto ambientale di conformità con le presenze architettoniche. La particolare geometria della struttura, data la non rettilinea configurazione dell’asse geometrico e le centinature dei correnti principali, permette inoltre di rispondere a una ricerca di leggerezza visiva e determinare un originale risposta sismica, specie in rapporto alle reazioni di vincolo.
Luogo |
Pisa, Italia |
Cliente |
Università di Pisa |
Anno |
2020 |
Dimensioni |
3.355 mq |
Importo lavori |
€ 5.573.071,08 |
Incarico |
Preliminare, definitivo, esecutivo, direzione artistica |
Squadra: |
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Progetto architettonico |
Arx srl, Diener & Diener Architekten, H21 |
Progetto strutturale |
Aei progetti srl |
Progetto impiantistico |
Obermeyer Planen + Beraten |
Crediti |
Andrea Testi, Alessandro Gonnelli |
Il progetto per il nuovo polo didattico nell'area ex-Guidotti prende spunto dal contesto cittadino in cui si inserisce. Esso si sviluppa in tre corpi, i quali, differenziandosi in altezza, vanno ad accostarsi alla città antica e alla sua articolazione, denunciando all'esterno le destinazioni d'uso degli ambienti interni. Il vestibolo diviene il punto d'eccellenza per la collocazione di un "evento" architettonico, svolgendo la funzione di passaggio tra città e giardino interno al polo didattico. Inoltre, il vestibolo acquisisce il carattere di luogo chiuso e aperto al contempo proprio grazie ad una copertura costituita di piccole vele triangolari gonfiate dal vento, le quali conferiscono luminosità e senso di apertura. Attraverso la corte interna, il nuovo polo didattico si avvarrà di un duplice vantaggio: da un lato, offrire una piacevole area munita di percorsi ergonomici per la sosta e la permanenza degli studenti, dall'altro godere di una risorsa bioclimatica che concorra all'equilibrio termico degli ambienti interni.