

Luogo |
Firenze, Italia |
Cliente |
KOME |
Anno |
2008 |
Dimensioni |
nd |
Importo lavori |
nd |
Incarico |
Progetto di massima, definitivo, esecutivo, dl |
Progetto architettonico |
Arx srl, Carlo Caldini |
Crediti |
Archivio Arx |
L’intervento di inserimento del ristorante etnico in un edificio storico lungo il tracciato dell’anfiteatro romano nei pressi di Santa Croce, ha previsto il consolidamento delle volte e delle arcate prospicienti la via principale (Via de’ Benci), e la riapertura di quest’ultime per riportare il prospetto alla configurazione originaria. Una controsoffittatura sinuosa al piano terra diventa elemento di rilettura dello spazio interno. Un vulcano dorato che, attraversando il “cratere”, indica la presenza di una sala più raccolta al piano superiore. La sinuosità del soffitto raccoglie i clienti attorno al maestro cuoco e allude alla sensualità del rito della consumazione del sushi. La doratura è l’elemento attrattivo che ammicca ai passanti, ma è anche un velato richiamo alla tradizione giapponese per superare la stereotipo del ristorante etnico. Al piano superiore i ruoli tra cliente e cuoco si confondono grazie ai tavolini dotati di grill. Il livello seminterrato, caratterizzato da ampie volte a crociera, è stato oggetto di un intervento discreto e rispettoso che restituisce a questo spazio l’immagine originaria.
Luogo |
Pisa, Italia |
Cliente |
Università di Pisa |
Anno |
2020 |
Dimensioni |
3.355 mq |
Importo lavori |
€ 5.573.071,08 |
Incarico |
Preliminare, definitivo, esecutivo, direzione artistica |
Squadra: |
|
Progetto architettonico |
Arx srl, Diener & Diener Architekten, H21 |
Progetto strutturale |
Aei progetti srl |
Progetto impiantistico |
Obermeyer Planen + Beraten |
Crediti |
Andrea Testi, Alessandro Gonnelli |
Il progetto per il nuovo polo didattico nell'area ex-Guidotti prende spunto dal contesto cittadino in cui si inserisce. Esso si sviluppa in tre corpi, i quali, differenziandosi in altezza, vanno ad accostarsi alla città antica e alla sua articolazione, denunciando all'esterno le destinazioni d'uso degli ambienti interni. Il vestibolo diviene il punto d'eccellenza per la collocazione di un "evento" architettonico, svolgendo la funzione di passaggio tra città e giardino interno al polo didattico. Inoltre, il vestibolo acquisisce il carattere di luogo chiuso e aperto al contempo proprio grazie ad una copertura costituita di piccole vele triangolari gonfiate dal vento, le quali conferiscono luminosità e senso di apertura. Attraverso la corte interna, il nuovo polo didattico si avvarrà di un duplice vantaggio: da un lato, offrire una piacevole area munita di percorsi ergonomici per la sosta e la permanenza degli studenti, dall'altro godere di una risorsa bioclimatica che concorra all'equilibrio termico degli ambienti interni.