“Una Piazza è come una stanza che ha per pareti le facciate donate dai palazzi e per soffitto il cielo” – Louis Kahan

Nella ricerca di questo spazio familiare accogliente, Piazza Roosevelt e Piazza Galilei devono assolvere anche a delle istanze contemporanee di valorizzazione della Storia, non solo dell’area limitrofa, ma anche dell’intera città.
Partendo dall’immagine del tipico portico bolognese, gli alberi con funzione non solo di arredo ma di mitigazione del calore ridisegnano quegli spazi tipici della tradizione bolognese di transizione fra interno ed esterno, come riparo dalla pioggia e dalla calura estiva. In tutta l’area i doppi filari vogliono quindi essere i nuovi portici verdi di questa area rimarcando la “IMPRONTA VERDE” del futuro della città.
“Fulcro invisibile” di tutto l’intervento è il parcheggio di due piani interrati in Piazza Roosevelt progettato con una capacità di parcamento di 140 posti auto e 90 stalli per motorini.

Il progetto per il nuovo polo didattico nell’area ex-Guidotti prende spunto dal contesto cittadino in cui si inserisce. Esso si sviluppa in tre corpi, i quali, differenziandosi in altezza, vanno ad accostarsi alla città antica e alla sua articolazione, denunciando all’esterno le destinazioni d’uso degli ambienti interni. Il vestibolo diviene il punto d’eccellenza per la collocazione di un “evento” architettonico, svolgendo la funzione di passaggio tra città e giardino interno al polo didattico. Inoltre, il vestibolo acquisisce il carattere di luogo chiuso e aperto al contempo proprio grazie ad una copertura costituita di piccole vele triangolari gonfiate dal vento, le quali conferiscono luminosità e senso di apertura. Attraverso la corte interna, il nuovo polo didattico si avvarrà di un duplice vantaggio: da un lato, offrire una piacevole area munita di percorsi ergonomici per la sosta e la permanenza degli studenti, dall’altro godere di una risorsa bioclimatica che concorra all’equilibrio termico degli ambienti interni.